14-18 anni - Lunedì con M. Brandalese_ POSTI ESAURITI

Il corso

Lunedì dalle 15.00 alle 17.00

Periodo: da ottobre a giugno

Sede di Monza

Inizio corso: 9 ottobre 2023

Costo: 510 €

rateale tramite RID
5 rate: iscrizione, novembre, gennaio, marzo, maggio

Sconto del 10% per chi effettua il pagamento in soluzione unica

contattaci per maggiori informazioni  
Torna alla pagina del corso

In questo corso...

"E quando penso alla mia vocazione, non ho più paura della vita.”
Nina, Il gabbiano, Anton Cechov

Quando immagino il teatro per gli adolescenti, penso alla giovane Nina de “Il gabbiano” di Cechov. Ripenso a una frase che una ragazza di un corso scrisse sul suo diario di bordo: “il teatro aiuta a uscire dalla quotidianità”.

Credo fermamente che il teatro a quest’età metta comunque in una condizione di scoperta e d’integrazione. Aiuti il partecipante a giocarsi in diversi ruoli liberando le proprie emozioni attraverso nuovi personaggi, permetta di sperimentarsi senza paura, fino a oltrepassare il normale modo di essere. Anche il pensiero diventa flessuoso e si arricchisce di tale esperienza.

Pertanto il teatro sperimentato in adolescenza può considerarsi un’arte creativa, formativa e profondamente trasformativa. In età adolescenziale ci si cala negli abissi dell’anima, dove tutto è soggetto a trasformazione sia fisica sia psichica: il rapporto con i genitori, le separazioni, l’impeto delle pulsioni e l’instabilità dei confini ordinari del pensiero logico e formale. I ragazzi sono travolti in un tourbillon di emozioni apparentemente ingestibili e inconciliabili.

È fondamentale perciò trovare uno spazio per narrarsi. La narrazione è conoscenza, elaborazione di eventi, rappresentazione e organizzazione di questi, un modo di costruire e fare propri significati inediti, organizzare gli eventi per conferire senso al sé, al mondo esterno e alla relazione.

Il teatro permette di sentirsi parte di un gruppo e di raccontare all’interno di questo spazio tutelato i vissuti, di vivere quei paradossi emozionali e concede di rappresentarsi in un modo tutto nuovo. In questo modo la realtà interna apparentemente incomunicabile sembra trovare la giusta dimensione.

Questo spazio potenziale di incontro, di gioco creativo, di onnipotente creazione e trasformazione è l’essenza del teatro, affetto dalla precarietà del magico stesso, che sorge nella propria intimità e nella relazione con gli altri.
E una volta che si compie questo viaggio dentro la propria anima, non si ha più paura della vita e probabilmente non si “uscirà” dalla quotidianità ma si accederà a segreti confinati nel profondo del proprio essere e si scopriranno cose che attendono solo di essere rappresentate.

I docenti

Maurizio Brandalese
Attore, educatore e formatore. Completa la sua formazione alla scuola Euralia e Teatri Possibili. Si specializza nella commedia dell’arte, nelle caratteristiche dei suoi personaggi e nell'uso delle maschere. Studia presso la scuola di formazione di Giovanni Boria a Milano e si specializza in interventi di formazione.
Leggi di più