Lunedì dalle 19.30 alle 22.30
Periodo: ottobre - febbraio
Sede di Monza
Costo:
€ 450 soluzione unica
€ 510 in due tranche (€ 255 + 3 dic € 255)
Inizio corso:
Lunedì 7 Ottobre dalle 19.30 alle 22.30
Weekend intensivo:
Domenica 2 febbraio e Domenica 9 febbraio dalle 11.00 alle 20.00
Saggio finale:
Giovedì 13 febbraio in Sala Picasso
Il laboratorio avrà, come scopo primario, intrattenere, divertire ed insegnare.
Un teatro d’arte e popolare per tutti, in bilico fra satira e poesia, con un unico celebre motto: “Fare o non fare, non c’è provare” - Yoda Improvvisazione, comicità, scrittura di scena, satira, riflessione e poesia: saranno questi gli elementi portanti del corso che sarà innanzitutto un momento di incontro e scontro, per raccontare storie che sappiano far ridere con un velo di amarezza, di malinconia, ma soprattutto con l’arma della risata e della poesia, una risata che sempre si accompagna ad una profonda riflessione sulla condizione umana.
Si parte da uno spunto semplicissimo: persone in fila in una sala d’attesa. Niente di più semplice, niente di più difficile. Ma l’attore, nel mio corso, è autore di se stesso, narratore della scena e illusionista, quindi nell’ arco degli incontri cercherò di trasmettere la mia esperienza sul palco, per fornire gli strumenti utili per riuscire ad improvvisare, saper raccontare le proprie storie e scriverle, o riscriverle partendo da un testo noto, per trasformare una cosa scritta da altri nelle proprie parole.
Il gruppo sarà il motore del tutto, perché il teatro è fatto sempre di persone e gruppi e non di singoli, ed insieme, con il gruppo, si deciderà come sarà la messa in scena.
Un vero e proprio allenamento sul palcoscenico provando a generare comicità imparando ad essere a proprio agio in scena, in una speciale palestra per acquisire o affinare le tecniche dell'attore comico… perché come diceva il maestro Jannacci
“il comico è tragico, altrimenti non sarebbe comico. Uno non può andare su e fare solo ridere, perché la gente poi dice: questo qui è un pirla. Ma non può neanche andare su e far solo piangere, perché allora la gente dice: questo qui è ancora più pirla.”
Massimiliano Loizzi